“La Giornata Internazionale del 25 novembre, indetta dall’ONU contro
la violenza alle donne, obbliga ogni organizzazione, istituzione e
ciascuno di noi ad interrogarsi ed a prendere coscienza sulla realtà
drammatica e crescente della violenza sessuale e fisica contro le donne,
diffusa e in crescita anche nel nostro Paese, come confermano gli studi
e le ricerche e testimoniano anche i sempre più frequenti efferati
delitti ai danni di donne inermi".
Questo l'inizio di un documento diffuso dalla Segreteria nazionale Anpi.
"Una realtà - si aggiunge - che evidenzia il permanere di una cultura
di possesso, dominio e sopraffazione nei confronti delle donne ancora
fortemente presente, vissuta da molti uomini anche come reazione e
ribellione alla mutata soggettività delle donne e alla loro aspirazione a
rapporti umani basati sul rispetto, la parità di diritti e doveri, la
dignità di ogni persona. E’ una realtà che gli studi rivelano esistere
in prevalenza all’interno della famiglia e dei rapporti di coppia, ma
che si manifesta anche nel fenomeno diffuso della tratta delle schiave
del sesso provenienti dai Paesi del Sud del mondo o nella violenza sottile e insidiosa dell’immagine femminile diffusa dai media e nella pubblicità, che spesso riducono la donna a puro corpo da usare".
del sesso provenienti dai Paesi del Sud del mondo o nella violenza sottile e insidiosa dell’immagine femminile diffusa dai media e nella pubblicità, che spesso riducono la donna a puro corpo da usare".
L’ANPI ha posto a fondamento del suo impegno i valori universali
dell’antifascismo, della libertà e della democrazia, che si
concretizzano innanzitutto nel rispetto della persona umana e nel
riconoscimento della sua dignità e dei suoi diritti. Antifascismo - si
sottolinea - significa per noi dunque rifiuto di ogni cultura e pratica
basata sulla prevaricazione, sopraffazione, umiliazione della dignità di
ogni essere umano, della sua integrità fisica e morale, ed in
particolare sul rifiuto del “machismo” che è stato tipico del fascismo.
"Anche contro quello che è stato e resta un aspetto tipico della
cultura e della pratica del fascismo si sono battute le partigiane e le
donne nella Resistenza civile e si battono oggi le donne e gli uomini
dell’ANPI, con l’obiettivo e l’impegno a creare nei rapporti tra uomini e
donne comportamenti basati sul rispetto, sull’ascolto ed il riconoscimento reciproco. E’ questo un contenuto costitutivo e qualificante della società libera, democratica e giusta per la quale si sono battuti gli uomini e le donne della Resistenza e che trova il suo coronamento
nella Costituzione repubblicana.
donne comportamenti basati sul rispetto, sull’ascolto ed il riconoscimento reciproco. E’ questo un contenuto costitutivo e qualificante della società libera, democratica e giusta per la quale si sono battuti gli uomini e le donne della Resistenza e che trova il suo coronamento
nella Costituzione repubblicana.
"Per questo - conclude la Segreteria nazionale dell'Anpi -
particolarmente in questa giornata, l’ANPI rinnova il proprio impegno a
promuovere questi valori, è a fianco delle associazioni, delle istituzioni, dei centri antiviolenza che quotidianamente sono in prima fila in questa battaglia ed auspica un sempre più forte e fattivo impegno delle istituzioni, della scuola, e dei singoli cittadini".
promuovere questi valori, è a fianco delle associazioni, delle istituzioni, dei centri antiviolenza che quotidianamente sono in prima fila in questa battaglia ed auspica un sempre più forte e fattivo impegno delle istituzioni, della scuola, e dei singoli cittadini".